Emergenza crack, appello dell’arcivescovo “La mafia uccide i nostri figli con la droga”

«Dovremmo cominciare a contare i morti ammazzati per droga. È vero, la mafia non spara più come negli anni Ottanta e Novanta, machi sta uccidendo i nostri figli? Sempre la mafia, per cui l’industria della droga sta diventando di nuovo oltremodo appetibile, un grande affare». L’arcivescovo Corrado Lorefice, ancora una volta, si è fatto sentire sull’emergenza droga in città.  L’ha fatto dal palco dell’ex cinema Edison all’Albergheria dove ieri per un giorno intero la società civile, grazie all’impegno di realtà come l’assemblea pubblica Sos Ballarò e l’associazione La casa di Giulio ha fatto rete per non arretrare di un solo passo su una questione che brucia sulla pelle dei ragazzi, delle loro famiglie, delle comunità scolastiche e anche sulla pelle di Lorefice che nel suo fiume in piena ha voluto accanto a sé Francesco Zavatteri, il papà di Giulio morto lo scorso settembre per overdose. Ieri avrebbe compiuto venti anni.