Estorsioni e violenze all’ombra del clan

«L’operazione è la rinnovata testimonianza della vicinanza dell’Arma alle persone in difficoltà, vessati da un contesto che compromette le fondamentali libertà personali come quella di impresa e di autodeterminazione. I Carabinieri sono e saranno sempre a disposizione di tutti coloro che vorranno collaborare per reprimere tali condotte e intraprendere un percorso condiviso di piena legalità, contro ogni tipo di prevaricazione». Il colonnello Gianluca Migliozzi, comandante del Gruppo di Gioia Tauro, commenta così il duro colpo inferto ieri alla criminalità organizzata rosarnese all’esito di un’articolata indagine che ha documentato le minacce subìte da un medico, costretto a redigere un falso certificato per consentire a un indagato di eludere il carcere, e le estorsioni ai danni di una cooperativa che per ben 18anni ha dovuto pagare quello che era diventato, di fatto, uno stipendio mensile pur in assenza di un rapporto di lavoro.