Gioia Tauro, dominio assoluto dei Piromalli

Prima degli affari, anche con incassi da capogiro, contava il controllo del territorio. Ai Piromalli, storica e potentissima dinastia mafiosa con base operativa a Gioia Tauro ma dal riconosciuto blasone criminale al vertice della ‘Ndrangheta calabrese, interessava l’affermazione della propria legge. Nei rapporti con gli alleati e con i narcos sudamericani, nelle relazioni con istituzioni, imprenditori, cittadini. Imponendo il proprio volere a chiunque. L’ennesima prova di forza della ’ndrina Piromalli si evince dalle risultanze dell’operazione “Hybris”. Il nuovo colpo assestato dalla Procura antimafia di Reggio Calabria e dai Carabinieri del Gruppo Gioia Tauro, che ieri hanno eseguito 49 misure cautelari – 34 in carcere e 15 agli arresti domiciliari, uno dei quali rintracciato in Portogallo, e il sequestro preventivo di una ditta (con il relativo compendio aziendale), attiva nel settore della trasformazione dei prodotti agricoli, e di due proprietà immobiliari per un valore complessivo di 1 milione di euro – con un ventaglio accusatorio che contempla l’associazione di tipo mafioso, concorso esterno, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni», danneggiamento seguito da incendio, turbata libertà degli incanti, importazione internazionale di sostanze stupefacenti.