Giovanni Impastato ricorda ancora con precisione i volti di quei carabinieri che la notte del 9 maggio 1978 portarono via alcuni sacchi pieni di documenti. Cinque, forse sei. Dentro c’erano appunti, lettere, volantini, dossier di de-nuncia.Quello era l’archivio di Peppino Impastato, da allora è scomparso. E adesso un giudice non si rassegna al mistero, non si rassegna alla scure della prescrizione che aveva costretto il pubblico ministero Francesco Del Bene a chiedere l’archiviazione per il generale Antonio Subranni, indagato di favoreggiamento, e per i sottufficiali che all’epoca condussero la perquisizione a casa Impastato: Carmelo Canale, Francesco De Bono e Francesco Abramo, indagati per falso.
