Due boss compagni di cella, uno accanto all’altro. Giuseppe Farao e Salvatore Giglio, uno da Cirò e l’altro da Strongoli, gomito a gomito impegnati a spartirsi gli affari, dare indicazioni a parenti e affiliati, smussare gli angoli di contrasti sempre dietro l’angolo.Nelle oltre 1.300 pagine di ordinanza dell’operazione “Stige” – quella «da manuale», come l’ha definita il procuratore Nicola Gratteri – viene ricostruita anche la storia dei due capifamiglia detenuti nella stessa cella.
