Viaggiava sull’asse Milano-Catania la “provvista occulta” creata, attraverso un “complesso sistema” di false fatture, dalle società del consorzio Sigilog (prima Sigi Facilities) amministrato da alcuni esponenti della presunta associazione per delinquere legata al clan mafioso dei Laudani e smantellata ieri con 14 arresti, un divieto di dimora e due fermi. E il “fine ultimo” di quei soldi, che dal capoluogo lombardo arrivavano in Sicilia, era quello di sostenere i detenuti della cosca e i loro familiari.