I nuovi “uomini d’oro” che assaltano le banche e pagano il pizzo ai clan

Agiscono in batterie da quattro o cinque persone, ognuno ha il proprio compito e conosce bene lo spartito da suonare. Non sono violenti ma sanno usare le armi. Non urlano o inveiscono, sono calmi, freddi ma determinati. Preparano le rapine in anticipo, avvisano la famiglia mafiosa di zona del progetto e, se va bene, consegnano una fetta del bottino ai clan. Sono i nuovi rapinatori di banche. A Palermo in tre mesi hanno colpito due volte con bottini da decine di migliaia di euro e prendendo sempre in ostaggio i responsabili e i dipendenti della filiale. A fine marzo al Monte dei Paschi di Siena in via Leonardo da Vinci, ieri al Bpm in via Serradifalco.