A Domenico Palmieri, Tommaso Capristo, Mario Campiso e Annibale Russo era stato affidato il compito di monopolizzare il mercato dei prodotti ortofrutticoli e del pescato, imponendo anche i prodotti vinicoli realizzati dalle imprese vicine alla ‘ndrangheta di Cirò come quella dei fratelli Zito. A loro è inoltre stato dato mandato di riscuotere i relativi crediti dai ristoratori vessati e di consegnare poi il danaro incassato ai plenipotenziari della cosca rimasti nella terra di origine, fra i quali spicca Giuseppe Spagnolo, detto “u banditu” (nomen omen).
