Due negozi cinesi come tanti altri nel cuore della Chinatown di Roma, nel quartiere Esquilino. Nelle vetrine sono esposti abiti, cinture, cravatte e scarpe. Di clienti se ne vedono pochi. Ma non è affatto un problema perché il vero core business dell’azienda è nel retrobottega dove si ripuliscono i soldi di una fetta importante del narcotraffico italiano. Qui ci sono le macchine per contare il denaro, il contante viene consegnato a pacchi, stipato dentro gli zaini, all’interno di normali buste per la spesa. A gestire la baracca c’è Zheng Wen Kui e la sua sterminata famiglia. Un nome, il suo, che ai più non dice niente. Un uomo, invece, che per la galassia criminale è un punto di riferimento, talmente autorevole da confrontarsi alla pari con i più potenti boss. Wen Qui, 55 anni, è un banchiere clandestino, se così si può definire.