Il boss dello spaccio per non lasciare tracce ingoiava i “pizzini”.

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La cocaina ai professionisti di Caltanissetta e le estorsioni a commercianti e imprenditori che in molti casi pagavano senza bisogno di minacce. Cosa nostra nissena si era rimessa in piedi grazie ai soldi delle due attività criminali, aveva trovato in Carmelo Bontempo un nuovo boss che a discapito della giovane età, 43 anni, era in grado di far da paciere nelle dispute ma anche di utilizzare la violenza per chi sgarrava. Un boss che non parlava al telefono, che utilizzava il metodo dei pizzini per comunicare con gli altri affiliati, esattamente come faceva l’ex capo di Cosa nostra Bernardo Provenzano durante la sua latitanza.