Il boss Schiavone si pente. “L’ho fatto per la famiglia”

Gomorra, ultimo atto. «Lo faccio per la mia famiglia», dice l’uomo rivolgendosi ai magistrati. E aggiunge: «Sono stato un mafioso, non solo un camorrista ». Carcere di Parma, gli inizi di marzo. Francesco Schiavone ha appena compiuto 70 anni, ha trascorso gli ultimi 26 in cella con 14 ergastoli sulle spalle. Ora però è stanco e ha deciso di parlare. La mossa a sorpresa del padrino di Casal di Principe chiude forse per sempre il romanzo di sangue del clan camorristico dei Casalesi. Le indagini diranno se la collaborazione con la giustizia di “Sandokan” sarà stata anche in grado di scrivere nuove pagine con i nomi e le storie di complici rimasti fino a oggi al riparo dai processi. Ma di sicuro la svolta è clamorosa. Quando chiede di incontrare il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, Schiavone è detenuto in regime di carcere duro da oltre un quarto di secolo.