Il mercato nascosto. La vendita degli stupefacenti rappresenta nell’area urbana (e non solo) una delle principali fonti di reddito della criminalità organizzata. Una fonte a cui, tuttavia, si abbeverano pure gli spacciatori piccoli e grandi che affollano vie e piazze del capoluogo. E l’inchiesta “Recovery”, istruita dalla procura distrettuale, guidata da Vincenzo Capomolla, lo dimostra con i numeri. Sono, infatti, 176 gli indagati che rischiano il rinvio a giudizio a conclusione delle investigazioni condotte da poliziotti, carabinieri e finanzieri. L’inchiesta, nel maggio scorso, portò alla esecuzione di 142 misure cautelari (di diversa gradazione) in larga parte confermate dal Tribunale della libertà del capoluogo di regione. Adesso arriva l’avviso di conclusione delle indagini firmato dai pm antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti.
