Il mercato parallelo degli alloggi popolari

Quadro indiziario pesante come un macigno nei confronti degli indagati principali dell’operazione sul business illecito delle case popolari nello storico quartiere Santa Caterina. In particolar modo a carico di chi è stato colpito da misura cautelare in carcere (due) o ai domiciliari (sette), il Gip Stefania Rachele, condividendo le conclusioni dei sostituti procuratori antimafia Sara Amerio e Nicola De Caria, ha messo in evidenza nella voluminosa ordinanza di custodia cautelare «la sistematicità delle condotte delittuose e il complessivo assetto del sistema delle relazioni illecite che depongono in senso assolutamente negativo in ordine alla possibilità che, in assenza di cautela, spontaneamente gli indagati cessino lo svolgimento dell’attività criminosa sottesa all’esistenza stessa dell’organizzazione». Gli inquirenti ricavano un giudizio negativo a carico di chi è adesso risponde di aver preso parte, con ruoli diversi, ad una associazione per delinquere finalizzata all’illecita gestione di immobili di edilizia popolare ed alla commissione di condotte estorsive.