Una drammatica voglia di mafia continua ad attraversare la borghesia palermitana. L’ultima indagine di polizia e procura racconta che il notaio Sergio Tripodo avrebbe cercato i boss di Resuttana, gli eredi dei potenti Madonia, per liberare alcuni appartamenti che aveva appena acquistato. Il commercialista Giuseppe Mesia andò addirittura ad abbracciare il boss Salvatore Genova a Milano, il giorno che fu scarcerato: ora è accusato di essere la mente imprenditoriale del clan. All’imprenditore Giovanni Quartararo, patron dell’omonima catena di negozi di calzature, contestano invece di avere organizzato incontri riservati per conto dei mafiosi. Avrebbe avuto il suo ritorno, con una serie di favori ( la riduzione di un debito e il recupero di un credito da 20mila euro). Un altro imprenditore abbastanza noto in città, Benedetto Alerio, animatore della società che gestisce le pollerie Savoca, è ritenuto espressione del clan.
