Il pizzo pure a un’impresa impegnata nei lavori sulla strada “Ionio-Tirreno”

Per effettuare i lavori pubblici sul tratto stradale ricadente tra Mammola e Cinquefrondi della Strada di grande comunicazione Ionio-Tirreno si sarebbe pagata una tangente alla “locale” di ’ndrangheta di Mammola al fine di ottenere in cambio la possibilità di lavorare nel territorio del paese in sicurezza e senza subire danneggiamenti. È quanto emerge dall’ordinanza del gip distrettuale reggino Antonino Foti scaturita dalle indagini denominate “Malea”. Gli occhi degli inquirenti si erano posizionati sul territorio mammolese dove «già a partire dal 2016, iniziavano i lavori di ammodernamento del sistema di illuminazione e areazione della galleria della Sgc Ionio-Tirreno ricadente sul tratto stradale compreso tra i territori dei comuni di Mammola e Cinquefrondi», relativo ad un appalto pubblico aggiudicato da una ditta con sede ad Alcamo, in provincia di Trapani, per un importo superiore a 2 milioni di euro.