Il reggente dei clan di Petilia e il “terrore” per le intercettazioni

. «Non sia mai è tutto registrato 30 anni li prendo da un lato e 30 dall’altro per il telefono della m….. ». Nicola Comberiati, ritenuto il reggente della cosca di Petilia Policastro nella frazione di Foresta, temeva di essere monitorato dagli inquirenti. Allo stesso modo, avevano paura di venire intercettati anche gli altri indagati coinvolti nell’operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro che lo scorso venerdì, con l’esecuzione di sei arresti da parte dei carabinieri, ha disarticolato la presunta commistione tra il clan petilino, attivo pure a Cotronei, e la sanità privata. Infatti, la premura di non finire sotto la lente degli investigatori viene fuori da diverse conversazioni avvenute, soprattutto, a maggio 2021 tra il figlio del boss detenuto in carcere, Vincenzo Comberiati, detto “Tummulune”, e Robert Oliveti, uno dei titolari delle cliniche presenti a Cotronei.