Salvatore Genova, il padrino di Resuttana, l’erede dei Madonia, era stato scarcerato nel marzo 2019, dopo un lungo periodo al 41 bis. Non ha perso tempo, ha ripreso subito il ruolo di comando in Cosa nostra appena tornato a Palermo. Prima con discrezione, poi con grande evidenza. Non si faceva problemi, poteva contare sul sostegno di alcuni insospettabili. È drammatico il quadro che emerge dall’ultima inchiesta coordinata dalla procura diretta da Maurizio de Lucia. Cosa nostra non si rassegna, anzi rilancia. Le indagini della squadra mobile diretta da Marco Basile e della Sisco ( la sezione investigativa dello Sco) hanno fatto scattare un blitz nei confronti di18 persone. Insieme ai boss — non c’è solo Genova fra gli scarcerati eccellenti — sono finiti anche alcuni colletti bianchi. Il notaio Sergio Tripodo, accusato di tentata estorsione aggravata, è ai domiciliari. In carcere sono andati il commercialista Giuseppe Mesia e l’imprenditore Benedetto Alerio ( accusati di associazione mafiosa), Giovanni Quartararo ( risponde di concorso esterno in associazione mafiosa) e Agostino Affatigato (tentata estorsione aggravata).
