Il rom di Rosarno legato al clan dei cutresi.

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Prima dell’inchiesta “Aemilia” e delle indagini dell’antimafia bolognese, il nome del rom di Rosarno Francesco Amato era saltato fuori nell’indagine “Vento del nord”, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. Era il 2010 quando boss, affiliati e fiancheggiatori della cosca Bellocco di Rosarno finivano in carcere con l’accusa di associazione mafiosa e una sfilza di altri reati. Nelle carte di quell’inchiesta, si scopre che Francesco Amato avrebbe “osato” minacciare il mammasantissima della cosca rosarnese, Carmelo Bellocco, che all’epoca si trovava a Granarolo dell’Emilia, in provincia di Bologna, perché affidato ai servizi sociali.