Il super pentito della ‘ndrangheta picchiato a sangue nel rifugio segreto.

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Lo hanno aspettato sotto casa in tre, nella località segreta dove il sistema di protezione nazionale lo aveva nascosto. E quando stava per varcare la soglia del palazzo lo hanno massacrato di botte. Un pestaggio in piena regola che lo ha ridotto in fin di vita. Niente parole per il pentito Paolo Signifredi. Solo ossa rotte e un avvertimento finale da parte degli emissari dei clan: «Se campi ti rifai il giro dei processi e ritratti tutto».
L’aggressione al commercialista della ‘ndrangheta dei Grande Aracri risale al 18 aprile scorso, ma la notizia è trapelata soltanto ieri per via della sua assenza ad alcune udienze a cui avrebbe dovuto prendere parte contro le cosche.