Inchiesta Overture, raffica di condanne

Il “sistema”. Una sinergia di azioni criminali avrebbe dovuto garantire il controllo delle estorsioni e dello spaccio di sostanze stupefacenti nell’area urbana. In certe zone non si poteva spacciare la “roba” e tantomeno chiedere il “pizzo” o compiere rapine senza il consenso del capo della “Nuova famiglia di San Vito”. Un “capo” individuato dalla magistratura inquirente in Gianfranco Sganga, vecchia conoscenza delle forze di polizia e la cui foto segnaletica è sempre stata negli ultimi 20 anni ben in evidenza sulle scrivanie degli investigatori cosentini. Lasciato il carcere nel 2016, Sganga avrebbe riorganizzato le file d’una parte della criminalità bruzia rimettendosi in “affari”. Punto di riferimento della ristrutturata organizzazione sarebbe stato, insieme a lui, Alfonsino Falbo, genero dell’irriducibile boss ergastolano, Franco Perna.