La cosca faceva cassa con il pizzo per il mantenimento dei carcerati.

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La cosca Mannolo-Zoffreo-Trapasso-Falcone di San Leonardo di Cutro utilizzava il denaro estorto ai commercianti (soprattutto della provincia di Catanzaro), anche per assicurare l’assistenza agli uomini del clan in carcere. Lo dice il gip distrettuale, Matteo Ferrante, nell’ordinanza con la quale l’altro giorno ha disposto nove arresti nell’ambito dell’inchiesta “Jonica” diretta dalla Dda di Catanzaro e condotta dalla Guardia di Finanza di Crotone.