La droga prodotta dai cinesi a dispetto della ’ndrangheta

Una tonnellata di marijuana “made in China”. Piantata, coltivata, essiccata e impacchettata in anonimi capannoni industriali di Santa Sofia d’Epiro, Luzzi, Corigliano Rossano, Amato e Castrovillari. Una filiera produttiva inimmaginabile – allestita a dispetto della ‘ndrangheta – capace di rifornire il mercato di tre diverse città della placida e permissiva Olanda: Steenbergen, Arnhem e Roermond. Una filiera disarticolata con un certosino lavoro d’intelligence dai poliziotti del questore Giuseppe Cannizzaro. Gli investigatori del commissariato di Corigliano Rossano, diretti da Giuseppe Zanfini e quelli della squadra mobile di Cosenza, coordinati da Gabriele Presti, hanno lavorato per cinque mesi spalla a spalla ricostruendo le tessere di un mosaico criminale incredibile.