Il procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, è preoccupato. Nelle 600 pagine della relazione che ha consegnato al presidente della corte d’appello per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, avverte che il superlatitante Matteo Messina Denaro ha già varato una nuova pericolosa strategia per cercare di far fronte all’emorragia creata dai continui arresti e sequestri.Una strategia fondata su due pilastri: stringere nuove alleanze attraverso ambienti della massoneria e punire in modo esemplare chi nella società trapanese si ribella a Cosa nostra.
