L’ala militare del clan Piromalli poteva contare su un “arsenale”

Avevano una spasmodica necessità di recuperare munizioni per i loro kalashnikov e di possedere altre armi (pistole automatiche, a tamburo, silenziatori) per alimentare l’arsenale di cui erano già abbondantemente dotati gli affiliati del clan Piromalli; ciascuno avanzava preferenze su calibri e modelli, forti di una conoscenza balistica approfondita, con l’intento non solo di averle “tanto per” ma di utilizzarle per commettere reati. Sono le stesse conversazioni chiaramente auto accusatorie degli indagati e riportate nel fascicolo dell’inchiesta “Hybris” a chiarirlo, facendo luce sul potenziale e sull’efficienza della santabarbara a disposizione del gruppo, nell’assoluta inconsapevolezza di essere intercettati persino ai bordi di una pista di motocross in contrada Ciambra.