“Cosa nostra ha continuato a manifestare una spiccata propensione a pervadere il tessuto socio-economico e i locali apparati politico-amministrativi. Laddove non riesce l’infiltrazione, preferisce ricorrere alla corruzione”. L’ultima relazione della Direzione investigativa antimafia al Parlamento è un pesante allarme attorno agli enti locali siciliani. “Le consorterie criminali esercitano la propria azione soprattutto attraverso rapporti opachi con le pubbliche amministrazioni”. Durante i mesi più pesanti della pandemia, i boss hanno stretto la loro morsa: “Il lockdown ha rappresentato l’ennesima occasione per sfruttare la situazione ed espandersi nei circuiti dell’economia legale e negli apparati della pubblica amministrazione”.
