L’architetto che prestò il nome al boss. “Gestiva i fondi del Pnrr per il Comune”

Prima di essere Andrea Bonafede nato a Campobello di Mazara, professione geometra, il superlatitante Matteo Messina Denaro è stato per diversi anni Massimo Gentile, nato a Erice, architetto. Insomma, un insospettabile in piena regola, che da ieri mattina è in manette con l’accusa di associazione mafiosa. Un insospettabile complice del boss delle stragi: dal 2019, il vero Massimo Gentile, 51 anni, è dipendente del Comune di Limbiate (Monza), dove svolge il delicato incarico di responsabile dei procedimenti del servizio Lavori pubblici. Un funzionario da tutti considerato integerrimo, che in questi mesi sta gestendo i soldi del Pnrr per tanti appalti del territorio. E lui se ne vanta sul suo profilo Facebook: «Sono ottimista, motivato, sono in splendida forma — scrive — Ancora un appalto concluso».