L’avversione per gli “zingari” del boss sibarita assassinato

I morti che… parlano. Leonardo Portoraro, storico capobastone della Sibaritide, è stato assassinato a colpi di kalashnikov il 6 giugno del 2018 mentre era seduto davanti a un bar-ristorante di Villapiana. Dopo di lui è stato ucciso, il due dicembre del 2020, Giuseppe Gaetani, legato al padrino da un antico rapporto di amicizia. Gaetani lo accompagnava spesso, facendogli da autista. L’inchiesta della Dda di Catanzaro che ha disarticolato la “supercosca” attiva nell’area compresa tra Cassano, Sibari, Villapiana, Trebisacce , Spezzano Albanese e Castrovillari, rivela il ruolo centrale di Portoraro nelle dinamiche criminali ma, pure, l’insofferenza che il capobastone mostrava nei confronti della consorteria degli Abbruzzese che s’era legata a quella dei Forastefano con la quale, nei primi anni del Duemila, aveva combattuto una sanguinosa faida.