Nel lungo sfogo di Totò Riina in carcere, ascoltato di nascosto nei giorni scorsi da un agente della Penitenziaria, non ci sono solo le minacce al pm Nino Di Matteo e ai magistrati del pool “trattativa”. Il capo di Cosa nostra si vanta anche delle sue gesta criminali più eclatanti, le stragi del 1992.
