Le tre mafie unite a Milano per i cantieri dell’ecobonus. “Qui si fanno gli affari veri”

Un consorzio di mafie. Una grande alleanza tra Cosa nostra, ’ndrangheta e camorra assieme, a far affari in Lombardia. «Qua è Milano! Non ci sta Sicilia, non ci sta Roma, non ci sta Napoli: le cose giuste qua si fanno!» per dirla come Emanuele Gregorini, detto Dollarino, uomo di fiducia dei camorristi Senese al Nord. È un’indagine che segna «un’innovazione» nella criminalità organizzata lombarda: i carabinieri e la Direzione distrettuale antimafia di Milano — con la pm Alessandra Cerreti, il procuratore aggiunto Alessandra Dolci e il procuratore capo Marcello Viola — hanno certificato il grande salto e non più solo collaborazioni «estemporanee» tra le compagini mafiose. «Un network criminale evoluto», con «l’esistenza di un accordo stabile e duraturo tra le componenti calabrese, siciliana e romana, espressione di un sistema di tipo confederativo». Per scopi, affari, profitto. Dal petrolio agli affari nell’edilizia con l’ecobonus, dall’Ortomercato milanese ai parcheggi di ospedali e aeroporti, passando per le sanificazioni e gli appalti per le carceri, non c’è settore sano dell’economia dove il “consorzio” non si voglia infiltrare.