Le verità di Sculco davanti al gip: «Il nostro impegno? Per la gente»

Crotone. «Con la politica regionale ho avuto solo rapporti istituzionali». Lo ha ripetuto più volte ieri Enzo Sculco. Il leader del movimento dei “Demokratici” – finito agli arresti domiciliari lo scorso martedì nell’ambito dell’inchiesta “Glicine-Acheronte” della Procura antimafia di Catanzaro – è comparso davanti alla gip del Tribunale di Crotone, Elisa Marchetto, per l’interrogatorio di garanzia che s’è svolto in rogatoria. Si tratta dell’operazione con la quale i carabinieri hanno sgominato la cosca Megna di Papanice e disarticolato il presunto comitato d’affari che avrebbe influenzato le istituzioni pubbliche per finalità elettorali. Affiancato dal suo difensore, l’avvocato Mario Nigro, Sculco s’è difeso per un’ora e mezza dalle accuse che lo vedono alla sbarra. Il 73enne ex consigliere regionale deve rispondere di associazione a delinquere, turbativa del procedimento amministrativo, falso materiale e falso ideologico, tutti reati aggravati dalla finalità ’ndranghetistica (sebbene il gip di Catanzaro abbia escluso l’aggravante mafiosa al momento di applicazione della misura cautelare).