«L’infiltrazione è il passato: i clan ormai guardano alla finanza»

Trafficano droga, inquinano il tessuto economico, si infiltrano nelle amministrazioni locali, mettono le mani nei lavori pubblici, prestano denaro a strozzo e flirtano con imprenditori e politici. La colonizzazione delle cosche di ‘ndrangheta di tutte le regioni settentrionali del nostro Paese è ormai un dato di fatto. E tutto questo avviene da decenni. Proprio per questo motivo, il capo della procura di Trento Sandro Raimondi spiega che «non ha più senso parlare di infiltrazioni al Nord», trattandosi ormai di «una presenza» datata nel tempo e cristallizzata in decine sentenze passate in giudicato. L’ultima “scoperta” di una locale di ‘ndrangheta è stata fatta proprio tra le valli dolomitiche del Trentino grazie all’operazione denominata “Porfido”. La criminalità organizzata calabrese, però, ha subito nel corso degli ultimi decenni un evidente cambio di pelle. Il controllo del territorio, come era inteso fino a qualche decennio fa, ha ceduto il posto a una visione più spregiudicata degli affari da parte della ‘ndrangheta.