L’intreccio mafia-terrore negli appunti segreti di Piersanti Mattarella.

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«16 marzo», evidenziava con una freccia. È là data del sequestro di Aldo Moro. E poi: «Violenza mafia». Piersanti Mattarella, il presidente della Regione Siciliana che voleva cambiare la politica, aveva compreso la posta in gioco in quell’Italia di fine anni Settanta. Aveva compreso soprattutto il rischio che correva: il percorso delle riforme, da Roma a Palermo, aveva tanti nemici. Quarant’anni dopo l’omicidio del giorno dell’Epifania, è una terribile premonizione quella che riemerge dagli appunti del presidente Mattarella, custoditi da uno dei suoi più stretti collaboratori, Salvatore Butera, che oggi ha 82 anni. La premonizione di un’escalation e di un intreccio, fra mafia e terrorismo, che è lo scenario su cui adesso si muovono le indagini della procura di Palermo per dare un volto a quel sicario