Lo scontro in tribunale Il gip: solo teoremi. La pm: dà pareri con il copia incolla

Giornata surreale al tribunale di Milano. Chiuse le porte dei vertici della Procura e dell’ufficio gip, più fredda del solito la temperatura tra i corridoi. La frattura è netta. Nelle cifre e nelle parole usate nei provvedimenti. Due visioni del fenomeno mafioso, quello dei magistrati della Dda e delle indagini preliminari, che più opposte non si potrebbe. Le rasoiate del giudice Tommaso Perna sull’inesistenza del “sistema lombardo mafioso”, l’ironia usata circa la «assoluta novità nel panorama geografico italiano, ma invero anche mondiale e storico», su un teorema che a suo parere «ha avvolto qualsiasi attività, lecita o illecita che fosse, svolta dagli odierni indagati, in un mantello di cd. mafiosità che è arduo scorgere nelle sue pieghe, se non in via intuitiva», hanno lasciato il segno.