Oltre 13 mila attività, con picchi nelle città metropolitane di Palermo e Catania e un’incidenza che sfiora il 9% sul totale nazionale: sono le imprese siciliane in odor di mafia, o comunque a forte rischio infiltrazione da parte della criminalità organizzata, secondo i dati pubblicati dalla Cgia di Mestre, l’associazione degli artigiani. Lo studio ha respiro nazionale e fotografa le mafie come quarta industria del Paese con 40 miliardi l’anno (2 punti di pil); dai dati appare chiaro che il business si sta spostando sempre più al centro-nord, soprattutto per il riciclaggio. Tornando in Sicilia, più nel dettaglio, si tratta di 13.236 aziende, di cui ben 4.016 nella provincia di Palermo, che entra così nei primi dieci territori del Paese in questa speciale classifica, al sesto posto dopo Napoli (18.500 unità), Roma (16.700), Milano (15.650), Caserta (5.873) e Brescia (4.043).