L’omicidio del boss alla Zisa, una prova di forza non una coincidenza.

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No, non è casuale. Non può esserlo. Che la mafia scelga con cura le sue vittime è storicamente assodato. Ma non possono essere casuali neanche tempi e modi. L’omicidio del boss Dainotti richiama alla memoria decine di casi simili, che qualcuno riteneva di aver definitivamente consegnato alla storia degli anni bui delle mattanze col timbro di Cosa nostra. E peraltro arriva proprio mentre Palermo lustra l’argenteria del suo (reale o presunto) riscatto civico, morale e di legalità.