Le hanno trovato una casa lontano dalla sua ma vicino al mare, un sindaco coraggioso ha garantito la copertura a lei e ai figli, la preside della scuola ha capito al volo e offerto pieno sostegno: «Io terrò la bocca chiusa». E il meccanismo di protezione sembrava pure funzionare, fin quando una mattina è arrivata una telefonata proprio da scuola: «Signora, non si muova, ci sono degli uomini, che non sappiamo da che parte sono entrati nella scuola, che stanno aprendo le porte di tutte le aule per guardare i bambini in faccia». Loro, quelle persone, erano probabilmente inviati dalla cosca di cui la donna conosce ed è pronta a raccontare i più sporchi segreti. Cercavano i tre ragazzini, uno in prima, uno in terza e un altro ancora in quinta elementare. Non li hanno trovati solo perché quel giorno la provvidenza ha voluto che la sveglia non suonasse. È scattato nel frattempo il piano d’emergenza. «Carica la macchina e sparisci» hanno consigliato alla signora, che in un attimo si è organizzata per sparire. Le hanno trovato un’altra località, per ricominciare. Con l’angoscia come compagna di vita.