Parla Vito Nicastri, imprenditore alcamese ritenuto tra i finanziatori della latitanza del boss Messina Denaro finito al centro di una inchiesta su un giro di mazzette alla Regione siciliana. Parla da settimane e racconta ai pm di Palermo di tangenti e favori. Dal carcere in cui è rinchiuso con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa, autoriciclaggio, corruzione e intestazione fittizia di beni, svela ruoli dei protagonisti dell’ennesimo caso di corruzione nella burocrazia regionale siciliana, fa nomi di soci occulti e quantifica il prezzo della «benevolenza» di chi, illecitamente, gli rilasciava permessi e autorizzazioni.
