‘Ndrine e massoneria. Lievitano gli indagati.

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‘Ndranghetisti di tutte le cosche del vibonese, a cominciare dai Mancuso di Limbadi, in ottimi rapporti con i De Stefano di Reggio Calabria ed i Piromalli di Gioia Tauro ed a capo del «crimine» della provincia di Vibo Valentia con compiti di collegamento con la provincia di Reggio e il crimine di Polsi, vertice assoluto della ‘ndrangheta unitaria. Ma anche politici, professionisti e rappresentanti infedeli delle istituzioni, in molti casi legati tra loro dal collante della massoneria deviata. È questo lo scenario delineato dalla Direzione distrettuale antimafia diretta dal procuratore Nicola Gratteri, nell’inchiesta Rinascita Scott giunta adesso alla fine con la notifica agli indagati dell’avvio di conclusione indagini.