Nel paese dell’insospettabile. “Era stato sospeso dall’albo ma qui l’hanno promosso”

Al bar dove andava spesso, a due passi dal Comune, lo ricordano così: «Entrava, chiedeva il caffè e poi “grazie e arrivederci”». Nient’altro. Per molti era l’insospettabile della scrivania accanto. L’architetto sospeso (e forse qui qualche dubbio poteva sorgere) che gestiva progetti pubblici. Uno di quelli che sapeva mettere in pratica una massima nota a chi viene da certe latitudini: la miglior parola è quella che non si dice. Oppure, per citare un proverbio bene in vista sulla sua pagina Facebook: «Chi non si fa gli affari suoi, con la lanterna va cercando guai». Davanti al municipio di Limbiate, 35 mila abitanti in Brianza, sventolano le bandiere dell’Europa, dell’Italia e della Lombardia. Ma da qui s’intravede un pezzo di Sicilia. Per entrare si percorre una passerella ornata dai fiori. Ingresso sbarrato, il sindaco non riceve. Negli uffici, incontri e riunioni. Dall’uscita secondaria i dipendenti vanno in pausa pranzo e qualcuno cede alle domande.