Niscemi, il “Mondo opposto” di Cosa nostra disarticolato dai carabinieri e dalla Dda nissena

Per la Procura distrettuale di Caltanissetta non ci sono dubbi, nel vuoto d’organico all’interno di Cosa nostra gelese a prendere le redini del clan sarebbe stato Alberto Musto, 38 anni di Niscemi, che era pronto a fare fuoco nei confronti di un imprenditore niscemese sol perché dieci anni fa lo ha fatto finire in carcere per mafia e tentata estorsione.  Il dato emerge nell’ambito del blitz “Mondo opposto” con il quale i militari dell’Arma, su coordinamento della Dda di Caltanissetta, pensano di aver disarticolato la famiglia di Niscemi. Uscito dal carcere dopo aver scontrato la condanna il niscemese con il fratello Sergio Musto, di 36 anni, si sono messi subito al lavoro per ammazzare chi con la forza della denuncia ha puntato l’indice contro gli esponenti niscemesi. Una vendetta da “servire” in un piatto freddo quando i fari della giustizia si sono calati.