Non solo Cosentino. I politici che tremano per Sandokan pentito

Il vecchio padrino ha cominciato a parlare, l’ex potente sottosegretario studia per conseguire un’altra laurea, la seconda. Entrambi sono in carcere. Più volte, negli anni, il nome dell’uno è stato accostato a quello dell’altro. E ora che Francesco Schiavone detto “Sandokan” ha deciso di collaborare con la giustizia, la strada dell’ex boss del clan camorristico dei Casalesi rischia di incrociarsi nuovamente con quella di Nicola Cosentino. Se dell’ala militare della cosca di Gomorra si conosce praticamente tutto, sugli affari resta probabilmente molto raccontare. Ai magistrati, Schiavone dovrà spiegare se esisteva un “tavolino” e se ne facevano parte, oltre alla malavita organizzata e agli imprenditori collusi, anche esponenti del mondo della politica. In un verbale del 28 febbraio 2019, ascoltata come testimone pur essendo già inserita nel programma di protezione del figlio primogenito Nicola, la moglie di “Sandokan”, Giuseppina Nappa, affermò di aver «direttamente sentito» il marito «più volte parlare» con un altro familiare «di incontri con il politico Nicola Cosentino», ex leader regionale di Forza Italia, più volte parlamentare già sottosegretario all’Economia tra il 2008 e il 2010.