Nuove minacce di morte a Giuseppe Antoci da parte di Cosa nostra e ‘ndrangheta

C’è un nuovo progetto di morte per uccidere Giuseppe Antoci, l’ex presidente del Parco dei Nebrodi che con il suo protocollo antimafia divenuto poi legge nazionale ha smantellato il sistema delle truffe sui fondi europei, con cui Cosa nostra siciliana e la ‘ndrangheta calabrese hanno incassato per anni miliardi di euro pubblici senza alcuna fatica. E già da qualche tempo sono state rafforzate le misure di sicurezza personali per Antoci e per i tutti i suoi familiari, con un monitoraggio costante e incrociato h24 da parte di più forze dell’ordine. L’allarme scatta a distanza di sei anni dall’attentato sui Nebrodi del 2016 (a cui scampò per miracolo dopo l’intervento degli uomini della scorta) e viene tra l’altro da una recente inchiesta della Distrettuale antimafia di Messina e della Procura di Patti, tra le carte criptate di alcune intercettazioni dal contenuto inequivocabile: già prima che arrivasse al suo epilogo il maxiprocesso Nebrodi, con i 600 anni di carcere inflitti dal Tribunale di Patti a capi e gregari dei clan tortoriciani.