«Pasta, melanzane o frutta…» e partiva l’ordine.

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Un’auto era la cabina di regia di tutti i movimenti. Dai contatti con i pusher, alla qualità della droga acquistata, ai contatti dei clienti con il coinvolgimento della fidata consorte. Lo spaccato del business di Ribaudo e soci è fotografato nell’ordinanza della procura di Termini Imerese, che ha coordinato le indagini dei carabinieri. Dario Ribaudo va a Falsomiele, dove sorge una delle più importati piazze di spaccio del capoluogo, prendendo contatti con dei rifornitori per acquistare un ingente quantitativo di sostanza stupefacente e facendo emergere contemporaneamente il raggio d’affari giornaliero prodotto in quell’area.