Petilia, i cittadini si rivolgevano al clan per risolvere i litigi

Litigi sorti per la fila dal medico, crediti da riscuotere e torti subiti. I cittadini di Petilia Policastro erano soliti rivolgersi a Nicola Comberiati, il 38enne ritenuto il reggente della cosca petilina, anziché alle forze dell’ordine per risolvere le controversie private. Lo ha scoperto la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro con l’operazione che, il 17 marzo scorso con l’esecuzione di sei arresti da parte dei carabinieri, ha disarticolato la presunta commistione tra il clan di Petilia, attivo anche a Cotronei, e un pezzo della sanità privata. «Le persone del territorio – scrivono i pm Domenico Guarascio e Pasquale Mandolfino nella richiesta di misure cautelari avanzata al gip – si rivolgono a Comberiati (tra gli arrestati, nda) per ottenere soddisfazione alle proprie pretese interpersonali».