«In questo processo abbiamo sentito gente che ha fatto indagini su Tangentopoli, persone che hanno smembrato Cosa nostra, magistrati che hanno segnato la storia d’Italia. Si sono susseguiti nomi eccellenti. Non è consentito, anche solo su un piano morale, che si getti discredito su persone che non sono presenti e non si possono difendere o su gente che è morta»: lo ha detto, nel corso dell’arringa, l’avvocato Giuseppe Panepinto, legale di Mario Bo, funzionario di polizia imputato insieme ad altri due colleghi, nel processo che si celebra a Caltanissetta sul depistaggio delle indagini successive alla strage di via D’Amelio.