Più che divisa, in frantumi. Nel trentaduesimo anniversario della strage di via D’Amelio, costata la vita al giudice Paolo Borsellino e agli agenti Emanuela Loi, Eddie Cosina, Agostino Catalano, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli, la litigiosa antimafia palermitana si ritrova spaccata in mille pezzi, sparpagliata fra decine di appuntamenti che si affiancano, si incastrano, a volte (appositamente?) si accavallano. E nel caos di manifestazioni che proliferano a margine della tradizionale commemorazione istituzionale di oggi alle 10 alla caserma Lungaro, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del capo della polizia Vittorio Pisani, Fratelli d’Italia sembra voler mettere il marchio su un pezzo di antimafia. Dopo la conferenza stampa di partito «sulle attività in commissione parlamentare», presente la presidente dell’Antimafia Chiara Colosimo, alla fiaccolata serale del Forum 19 Luglio — organizzazione che tiene insieme pezzi della destra siciliana istituzionale e no — FdI schiera la sorella della premier, Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica del partito.
