Restituiti i beni agli eredi dell’ex patron della Valtur

Per i pentiti avrebbe costruito la sua fortuna imprenditoriale grazie ai suoi legami con la famiglia mafiosa dei Messina Denaro. Originario di Castelvetrano, il paese del boss latitante per 30 anni, muratore senza un quattrino, Carmelo Patti, emigrato al nord, aveva fatto fortuna prima con il cablaggio di fili per auto, poi, tornato in Sicilia, con il turismo. Una ascesa sospetta secondo gli inquirenti che, nel 2018, chiesero e ottennero dal tribunale di Trapani la confisca del tesoro dell’ex muratore, nel frattempo diventato patron della Valtur. A distanza di sei anni dalla decisione dei giudici e dopo anni di processo, la corte d’appello di Palermo ha annullato il provvedimento e ridato i beni agli eredi: Patti, infatti, è morto nel 2016. La Corte ha escluso che l’imprenditore, difeso dall’avvocato Francesco Bertorotta, abbia avuto nel corso della sua attività rapporti di «vicinanza» con l’associazione mafiosa.