Riina, l’erede che sa tutto dei segreti del padre torna a vivere a Corleone

Di buon mattino passeggia tranquillo davanti alla casa di famiglia, nel vicolo che oggi è intitolato a Cesare Terranova, il giudice che per primo comprese la pericolosità dei boss corleonesi e fu ucciso. Salvo Riina, il terzogenito del capo dei capi di Cosa nostra, è tornato in paese. «Ma con lei non parlo — mette subito in chiaro — si è sempre comportato male con noi». Le domande arrivano lo stesso, ma lui non risponde e si infila dentro casa. Salvo Riina continua a conservare molti segreti di famiglia: nel 2008 ha finito di scontare una condanna a 8 anni per associazione mafiosa, un’indagine della squadra mobile coordinata dal pm Maurizio de Lucia (oggi procuratore capo di Palermo) scoprì che il rampollo stava riorganizzando una cosca e intanto intratteneva tante relazioni con la cosiddetta “Palermo bene”.