Rilevatori di microspie e appuntamenti in campagna: Agrigento, così Leo Sutera si sottraeva alle indagini.

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Da capomafia quale è, Leo Sutera, boss di Agrigento, è sempre stato molto accorto durante i suoi spostamenti. Appuntamenti fissati a orari improbabili in aperta campagna, mezze parole durante le conversazioni telefoniche, pochi dettagli durante le discussioni in macchina. Il cellulare per la maggior parte del tempo rimaneva spento. Era consapevole Sutera, sempre, di essere nel mirino degli investigatori. “La Sicilia è tutta controllata”, spiegava a un suo fedelissimo.