Sandokan e la lista dei collusi. “Io uomo d’onore, dirò la verità”

I primi cinque interrogatori sono già agli atti. Si ricomincia dopo Pasqua, al ritmo di due alla settimana. È arrivato il momento, per l’ex boss Francesco Schiavone detto “Sandokan”, di mettere nero su bianco la lista degli imprenditori collusi con il clan camorristico dei Casalesi. Sono questi i giorni, da qui ai prossimi sei mesi fissati dalla legge, durante i quali il collaboratore di giustizia dovrà indicare gli elementi in grado di condurre i magistrati alle chiavi della cassaforte dell’organizzazione di Casal di Principe: le tracce di investimenti che potrebbero essere arrivati all’estero, Spagna, Canarie, forse Romania, i nomi dei riciclatori, di chi è stato finanziato con il denaro della cosca e poi ha continuato a fare affari, spesso negli appalti pubblici, facendo crescere il «lievito madre» fornito dal padrino, per utilizzare la definizione messa a verbale già nel 2018 dalla moglie di Schiavone, Giuseppina Nappa. E naturalmente i politici sostenuti con i voti inquinati dalla camorra.